Cosa sono le domande potenti?
Sono quelle che generano RISPOSTE altrettanto potenti.
Ci vuole coraggio per chiedere un feedback sincero, e ancora di più per mettersi davvero in ascolto.
Ma chiedere e ascoltare non basta: poi bisogna anche agire.
Non c’è niente di più frustrante, per chi ha investito tempo ed energie a rispondere, che percepire di non aver potuto fare la differenza, anche solo nell’aprire un nuovo punto di vista.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: è forse una delle frasi più famose del cinema, e una grande verità.
Ecco perché, quando le aziende mi parlano di indagine di clima, mi si attiva la modalità “siete proprio sicuri??”
Ecco in quali casi la sconsiglio:
🚫 non c’è chiarezza su cosa si vuole indagare: domande generiche daranno risposte altrettanto vaghe e, di fatto, praticamente inutili
🚫 non c’è disponibilità a condividere con trasparenza quanto emerso dal questionario, incluse le cose “scomode”
🚫 non c’è l’intenzione di investire tempo e risorse in piani d’azione che consentano di correggere la rotta, ove ci siano evidenti criticità
Quando invece si è compreso appieno il senso e l’importanza di chiedere un feedback strutturato al team, anche attraverso una indagine di clima, ecco cosa succede:
✅ aumenta il senso di coinvolgimento e di responsabilità rispetto all’andamento dell’organizzazione
✅ le risposte (come successo di recente in una bella realtà friulana) sono puntuali, obiettive e ricchissime di preziose informazioni e proposte di soluzioni
✅ si possono individuare con chiarezza i bisogni più sentiti e intervenire puntualmente, invece di disperdere risorse andando alla cieca
Piccolo spoiler: al di là di alcune problematiche specifiche per Industry, la maggior parte dei problemi sono riconducibili a temi di comunicazione.
Ecco perché non mi stancherò mai di dire che l’investimento migliore che un’azienda possa fare è proprio sulla formazione nell’utilizzo consapevole delle parole.
Come cambierebbe il mondo, se tutti comunicassimo (e agissimo) in modo potente?